E così sto andando proprio là: nel paese che ha conosciuto la più grande crescita negli ultimi 30 anni. Caratterizzato da uno sviluppo costante, che ha portato alla creazione di vere e proprie “megalopoli” e all’affermarsi di un notevole divario tra città e campagna. Tuttavia, tutto ciò è spesso avvenuto a discapito della conservazione e sostenibilità ambientale. Una terra caratterizzata da una lingua intricata e complessa, che richiede un notevole sforzo per essere compresa in toto da uno straniero: quindi un vero e proprio riflesso di questo gigantesco paese.
Prima di partire, ci si sente un pò come dietro ad una porta chiusa, da cui si riesce ad intravedere qualcosa dalla fessura; ma ciò che giace al di là, lo si conosce veramente solo una volta oltrepassata la soglia. E’ un misto di agitazione, eccitazione ed ansia: proprio ciò che si prova prima di imbarcarsi per una nuova avventura
E nel cominciare una simile esperienza, è bene evitare di avere un atteggiamento prevenuto nei confronti di ciò che è nuovo e non si conosce, senza tuttavia dimenticarsi di esperienze passate. Vi sarà quindi molto da imparare nel viaggiare per la prima volta da soli verso un paese distante più di 7.000 km. Sarà senza alcun dubbio un’ottima occasione per imparare ad arrangiarsi, lontano dai propri agi e dalle proprie abitudini occidentali, entrando in contatto proprio con usi e costumi locali, per cercare di fare propri il meglio di questi due “mondi”.
Fin’ora, lo scalo a Mosca si è rivelato già emozionante di per sè. All’entrata del Terminal, una guardia russa aveva un foglio con il mio nome: potete solo immaginare a chissà cosa mi stava passando per la testa in quel momento “mi vorrà già portare in Siberia??”. Con fare tranquillo, quest’ultima mi scorta quindi fino al controllo passaporti e dopo aver annotato il mio codice di passaporto, con un sorriso a 32 denti esordisce “Welcome to Russia”.
Ciò nonostante, il passaggio per la Russia è stato rapido ed indolore, così come il volo: sono solo rimasto sorpreso dalla quantità di vino che il passeggero cinese seduto a fianco a me è riuscito a consumare, per poi scendere leggermente barcollando dall’aereo. (Ai passeggeri in prima classe è stata ovviamente servita pura Vodka russa!)
Ma veniamo al dunque, l’arrivo a Pechino! Già dall’aereo si può scorgere una città sconfinata, che si estende a perdita d’occhio e dove torreggiano grattacieli e condomini costruiti “in serie”, così come giganteschi impianti industrali ed alcune centrali nucleare. Non è raro vedere 9-10 edifici sorti uno a fianco all’altro frutto dell’economia di “pianificazione”, atti ad ospitare un numero sempre crescente di abitanti, spesso emigrati dalla campagne per cercare lavoro nella promettente Pechino.
Appena atterrati, si nota subito una netta differenza nel clima e nell’aria a cui si è abituati: un vento gelido sferza la faccia; in alto, oltre una sottile nebbiolina bianca, si intravede l’azzurro, e si capisce subito perchè molte persone vadano in giro indossando una maschera. Fortunatamente, al mio arrivo, il livello di inquinamento era piuttosto basso, grazie al freddo vento che sospingeva lontano dalla città le polveri sottili.
Tutta la città sembra in costante movimento, tutti hanno qualcosa da fare, un posto dove andare. Per entrare in un ascensore si deve fare la fila e, una volta dentro, ci si sente come sardine (ah, e non sono ancora stato in metropolina..!). Il traffico è indescrivibile: si ha l’impressione che i semafori siano delle decorazioni ai margini della strada, ognuno va un pò dove gli pare, dai marciapiedi alle corsie di emergenza. Attraversare la strada è un’impresa, poichè la macchine possono effettivamente svoltare anche col rosso, ed hanno la precedenza sui pedoni(!), a meno che questi siano in gruppo.
Tuttavia, una volta scesi dalle loro macchine, gli abitanti di Pechino sono davvero gentili e disponibili verso gli stranieri. Pochi parlano l’inglese: il Cinese mandarino regna sovrano. Tuttavia, chiedendo qualcosa in mandarino, i Pechinesi proveranno sempre ad aiutare. La difficoltà sta solo nel capire la loro risposta!
Ad ogni, modo un inizio a dir poco strepitoso!
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