Monday, August 10, 2015

Aria di Hong Kong, aria di cambiamenti

Ho aspettato un po’ prima di parlare della mia seconda settimana qui ad Hong Kong. Il motivo è che ci sono stati talmente tanti avvenimenti e cambiamenti repentini che sono stata assorbita interamente da questo caos. In più volevo vedere quando tutto ciò si sarebbe un minimo stabilizzato per poterne parlare con calma ed oggettività.
Potremmo riassumere questa settimana in poche parole chiave: inizio dello stage, cambio di direzione, avventure in città e le drammatiche conseguenze dell’aria condizionata di Hong Kong.
Partiamo con ordine: Lunedì è stato il primo giorno di stage ma fin da subito ha riscontrato dei problemi nelle task assegnatemi, totalmente diverse da quelle che mi sarei aspettata. Poco male, mi dico, è solo il primo giorno. Purtroppo, il secondo giorno si presenta identico al precedente, al che chiedo chiarimenti e riscontro un fraintendimento riguardo le mie mansioni. Tralasciando i dettagli e le complicazioni, concludiamo di non perdere altro tempo e chiudere i rapporti lavorativi cosi da potermi orientare verso qualcosa di a me più congeniale.
Ed eccomi qui, alla compagnia dove lavoro attualmente, Et-projekt, versione asiatica della tedesca “Olfactory”. Il primo giorno è spettacolare: nonostante l’entrata del palazzo non fosse magnifica (ma dopo un po’ di esperienza in Cina si impara a non giudicare dalle prime impressioni), l’interno dell’azienda è pieno di sorprese. Si parla amichevolmente di lavoro, opportunità ma anche di cose semplici e interessi comuni. In più è previsto un tour del laboratorio fragranze per conoscere meglio il marchio e i prodotti in questione.
Parallelamente alle soddisfazioni in ambito lavorativo successive agli intoppi iniziali, ecco che anche da punto di vista “turistico” inizio ad ambientarmi sempre di più. In effetti, tra gli achievements della settimana possiamo enumerare la visita a Victoria Peak (da cui si vede l’intero panorama di Hong Kong e i nuovi territori), la gita a Stanley Beach e Orange Park, ed infine la mia esperienza serale nei mercatini ortofrutticoli di Kowloon (molto più economici di 7-eleven e Wellcome). Come si può vedere è stata una settimana molto piena e se ne potrebbe parlare per pagine e pagine, quindi lascerò che siano le immagini scattate in questi giorni a descrivere le emozioni e a mostrarsi in tutto il loro splendore.
De min

DE min 2

Unica nota dolente della settimana è stata la mia perdita della voce (momentanea, s’intende), dovuta probabilmente all’aria condizionata decisamente troppo forte di questa città. In effetti tutti i locali, dalla metro al più infimo negozietto di quartiere, passando per i grandi hotel, sono regolati a una temperatura da Polo Nord che mette a dura prova il mio povero sistema immunitario e favorisce gli sbalzi termici. Promemoria per il futuro: golfino in borsetta da sfoggiare all’occorrenza. Secondo promemoria per il futuro: non è fattibile camminare kilometri sui tacchi senza avere delle ballerine di riserva con cui tornare a casa.Detto questo, posso almeno concludere di avere imparato dai miei errori, che ovviamente non sono stati piacevoli ma almeno mi hanno insegnato a crescere di più. Per il momento, cerco di riprendermi con la voce e di impegnarmi al massimo nel lavoro, senza dimenticare il lato “social” di questa esperienza. A questo proposito, vorrei menzionare una tappa obbligata per ogni visita ad HK: l’Ozone bar al 118esimo piano del Ritz-Carlton a Central. Si tratta del più alto bar del mondo con una vista fantastica sui grattacieli e la baia di HK. Soprattutto se si considera la location, i prezzi non sono nemmeno eccessivi e la qualità delle bevande offerte è veramente alta (il succo di carota più buono della mia vita).

Dopo tanto lavoro, direi che è sacrosanto trattarsi bene e immaginare di appartenere all’ high-class cittadina. Ogni tanto uno sfizio ci vuole ;)

The post Aria di Hong Kong, aria di cambiamenti appeared first on CRCC Asia.

No comments:

Post a Comment