Wednesday, July 8, 2015

La prima settimana non si scorda mai: tecnologia versus pazienza

Eccoci qui!
Shanghai, città da 25 milioni di abitanti. Non una cosina da poco per chi arriva da una città universitaria a misura d’uomo, con i suoi 80.000 abitanti e i tanti studenti.
Già la vita in un paesone è diversa rispetto a una metropoli, se poi questa è in Cina, cambia tutto.
La prima settimana dopo l’arrivo è la settimana della scoperta. Dopo un paio di giorni si potrebbe già scrivere un libro sulla Cina!
Per chi, come me, ha iniziato la sua esperienza in Cina con un programma di Business & Finance, le cose sono un po’ diverse dall’iniziare subito il lavoro nell’ufficio assegnato. L’approccio è più dolce, ma più intenso allo stesso tempo. C’è più modo di vivere la città ed i suoi ritmi esterni, senza guardarli da dentro un ufficio.
E la città, la Cina, ti mette subito alla prova. Con il cibo, con le abitudini, con le diversità e con i problemi.
E i problemi sono quasi tutti tecnologici. Il wi-fi è piuttosto lento e di conseguenza la VPN non funziona: dunque si è fuori dal mondo. Quanto meno quello cui siamo abituati (o assuefatti). In Cina hanno implementato la cablatura delle reti mobili, per cui i cellulari vanno in 4g, ma bisogna avere un cellulare cinese o di ultima generazione, dal momento che i cellulari occidentali non sono normalmente codificati per le reti 4g cinesi. Quindi, semplicemente, si torna indietro di qualche anno con una connessione perennemente instabile
Ma c’è la scappatoia. Si può comprare per pochi euro un cellulare cinese. Il quale va in 4g, ma su cui però è difficile scaricare le app.
Bisogna mettersi il cuore in pace, la Cina mette sin da subito a dura prova la pazienza, ma insegna altrettanto rapidamente alcune importanti lezioni!
Il corso in Business & Finance è stata una buona idea. Strutturato bene e gestito in maniera professionale. Le aspettative sono state superate: non sono comuni lezioni, ma interventi esperienziali di affermati professionisti di vari settori. Ognuno offre la propria esperienza personale e professionale e rappresenta le peculiarità del proprio settore. Ogni giorno ci sono almeno due interventi che toccano i vari settori economici ed hanno sempre uno sguardo al mercato cinese ed alle sue tipicità.
Il programma settimanale è poi intervallato da visite aziendali, viaggi culturali, gite, cene ed eventi. Insomma, un buon investimento e una bella esperienza formativa e personale.
Siamo un gruppo di 15 persone. In pratica una classe. Veniamo un po’ da tutte le parti ed è bello fare parte di un gruppo multiculturale. Si imparano a conoscere molti differenti abitudini e modi diversi di approcciarsi alle cose e si acquisisce la capacità di navigare fra le diverse concezioni culturali.
Ci sono gli americani, il gruppo più folto, mi piace pensarli come i nuovi italiani all’estero, ma aperti e amichevoli.
Si fa gruppo e si gira spesso tutti insieme, per cenare e visitare la città e i suoi angoli nascosti. Nei quali si trova il tipico cibo di strada cinese. I più consigliano di starvi alla larga, ma la mia sete (anzi, meglio dire fame) di esperienza, mi impone di provare. Un po’ alla volta, per abituare lo stomachino santo della mamma!
Il serpente è in effetti magnifico, specie se mangiato con la pelle.
Il sabato arriva in fretta, ma non si può fare baldoria. Si parte per Pechino per la seconda parte del corso. Un’altra città da sperimentare e vivere, prima di rientrare a Shanghai per lo stage!

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