Wednesday, July 1, 2015

Cina: impatto imminente. Prima, durante e dopo la partenza

3-2-1- Shanghai!

Quante sensazioni diverse possono accavallarsi in pochi giorni. Le partenze per luoghi sconosciuti sono strane, entusiasmanti e paurose allo stesso tempo.

La mia è stata ancora più strana: poco tempo per pensare, poco per prepararsi, poco per spaventarsi. Con quella sana paura di chi esplora luoghi ed esperienze nuove.

Solitamente chi si candida per uno stage con CRCC Asia lo fa con uno spirito diverso. C’è chi lo vive come una vacanza, chi come un’esperienza formativa o curriculare, chi ancora per aumentare le proprie chance di trovare lavoro, una volta a casa.

Per me è diverso. A 32 anni, un titolo da avvocato e varie esperienze lavorative e di vita alle spalle, le cose sono un po’ più complesse. O forse più semplici, chissà. Si parte come partivano i nostri nonni, a cercare fortuna e nuove opportunità, con l’intento di rimanere.

Così si lascia l’appartamento in Italia, si trasloca in qualche garage tutto quello che c’è dentro, si vende la macchina e si parte. Poco, pochissimo tempo per proiettarsi con la mente e quindi poco tempo per porsi problemi (spesso fasulli) su quello che verrà.

Il primo assaggio di Cina è sull’aereo per Francoforte, con qualche cinese di fianco che senza problemi si toglie le scarpe. Nessun problema: ho il naso già chiuso per l’allergia!

Secondo step, Francoforte – Shanghai: aereo pieno di cinesi. Che si comportano come fossero in casa. Bello, folkloristico… un primo assaggio!

Dopotutto sono partito con l’idea di adattarmi e di non avere la solita “puzza sotto al naso” da occidentale. E poi sarò io l’ospite a casa loro.

Il mio posto è occupato da una madre che vuole stare vicino a suo figlio. Accondiscendo al cambio nonostante la perdita del prezioso posto corridoio che mi permetterebbe di allungare le gambe anche di lato. L’hostess si fa perdonare offrendomi champagne e un piccolo cadeaux dalla prima classe, che si rivela essere ben più prezioso del posto corridoio: set mascherina e tappi per le orecchie (da me opportunamente dimenticati).

Il mio nuovo posto – sorpresa – è di fianco a una ragazza emiliana conosciuta a Milano a all’Alumni Dinner organizzata da CRCC Asia lo scorso maggio. Si chiacchiera e ci si confronta, si fa aperitivo con generosi calici plastici di vino rosso, gentilmente sponsorizzati dalla compagnia. E, forse, ci si fa un po’ odiare dalla educata cinese di fianco a noi, cui tocca subire il vociare dell’italiano viaggiante.

L’arrivo è sereno, pieno di domande, pieno di curiosità per questo nuovo mondo. Pieno di ansia per il bagaglio! Ma il bagaglio c’è e c’è anche chi ci aspetta.

Si fa il primo prelievo – sempre con un po’ di ansia da prestazione – e si accompagna la “collega” a fumare. Il primo impatto con il clima esterno è da shock termico: la giacca si incolla alla pelle e l’umidità abbraccia i polmoni.

Poi il pulmino e il primo impatto con il traffico: wow, proprio un altro mondo! Bello, strano.

Si conoscono i ragazzi del programma. Il primo giorno è intenso e stancante, specialmente per chi arriva da una settimana di trasloco e dai bagagli fatti all’ultimo e poche ore di sonno. Ma va bene. Tutto è molto intrigante.

Il giorno dopo c’è l’Induction Day. Un’ottima occasione per capire subito chi è chi. E la cosa bella è che si fa subito gruppo, agevolati dal fatto che nel programma siamo in 15, come fossimo una classe di scuola.

La sera stessa si va alla cena di benvenuto e poi si va tutti a ballare: un ottimo collante. Poi il week end, con il tempo di girare e di curiosare per la città. Un primo assaggio, sotto una pioggia londinese e una temperatura meno impietosa. Una città immensa per chi viene da un piccola città italiana, ma comunque accessibile, cibo ovunque e cose da vendere in ogni angolo. Ogni spazio sfruttato al massimo e un giungla di motorini che come atomi girano caoticamente senza mai scontrarsi, il tutto cadenzato dai clacson.

Alla prossima settimana!

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